Discussione:
Geometria iperbolica
(troppo vecchio per rispondere)
Emiliano
2006-06-12 11:15:33 UTC
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Salve a tutti, in questo periodo sto leggendo il libro di Penrose: "La
strada che porta alla realtà", sono arrivato alla geometria
iperbolica. Dopo aver fornito l'espressione per calcolare la distanza
di due punti sul piano iperbolico spiega che se si vuole inserire la
costante di Lambert (C), con C diverso da 1allora si deve moltiplicare
l'espressione per C elevato a -1/2, cioè il reciproco della radice
quadrata di C.
1. -1/2 è solo un modo per indicare il reciproco della radice, in
realtà varia al variare di C?
2. Perchè si dovrebbe adottare questo procedimento?
Venia per il linguaggio poco chiaro, ma non sono, per ora, del
mestiere... e grazie.
El Filibustero
2006-06-12 22:01:28 UTC
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Post by Emiliano
Salve a tutti, in questo periodo sto leggendo il libro di Penrose: "La
strada che porta alla realtà", sono arrivato alla geometria
iperbolica. Dopo aver fornito l'espressione per calcolare la distanza
di due punti sul piano iperbolico spiega che se si vuole inserire la
costante di Lambert (C), con C diverso da 1allora si deve moltiplicare
l'espressione per C elevato a -1/2, cioè il reciproco della radice
quadrata di C.
1. -1/2 è solo un modo per indicare il reciproco della radice, in
realtà varia al variare di C?
2. Perchè si dovrebbe adottare questo procedimento?
Venia per il linguaggio poco chiaro, ma non sono, per ora, del
mestiere... e grazie.
Non preoccuparti di questi dettagli: a sentire l'autore, puoi anche
leggere il libro "semplicemente saltando le formule e leggendo
soltanto le parole" (sic). Anche se ti sembrera' di non capire
assolutamente niente, fatti coraggio: si tratta di "una sfida
intellettuale che ha per ricompensa la conoscenza del tutto". Ciao
Emiliano
2006-06-13 11:36:29 UTC
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Post by El Filibustero
Post by Emiliano
Salve a tutti, in questo periodo sto leggendo il libro di Penrose: "La
strada che porta alla realtà", sono arrivato alla geometria
iperbolica. Dopo aver fornito l'espressione per calcolare la distanza
di due punti sul piano iperbolico spiega che se si vuole inserire la
costante di Lambert (C), con C diverso da 1allora si deve moltiplicare
l'espressione per C elevato a -1/2, cioè il reciproco della radice
quadrata di C.
1. -1/2 è solo un modo per indicare il reciproco della radice, in
realtà varia al variare di C?
2. Perchè si dovrebbe adottare questo procedimento?
Venia per il linguaggio poco chiaro, ma non sono, per ora, del
mestiere... e grazie.
Non preoccuparti di questi dettagli: a sentire l'autore, puoi anche
leggere il libro "semplicemente saltando le formule e leggendo
soltanto le parole" (sic). Anche se ti sembrera' di non capire
assolutamente niente, fatti coraggio: si tratta di "una sfida
intellettuale che ha per ricompensa la conoscenza del tutto". Ciao
Grazie, ma io cerco di capire il formalismo matematico e tutto quello
che c'è dietro a una formula, altrimenti viene meno tutta la bellezza
della fisica... sarei grato se qualcuno rispondesse alle mie domande...
El Filibustero
2006-06-14 19:01:57 UTC
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Post by Emiliano
Dopo aver fornito l'espressione per calcolare la distanza
di due punti sul piano iperbolico spiega che se si vuole inserire la
costante di Lambert (C), con C diverso da 1allora si deve moltiplicare
l'espressione per C elevato a -1/2, cioè il reciproco della radice
quadrata di C.
1. -1/2 è solo un modo per indicare il reciproco della radice
si': C elevato alla -1/2 e' il reciproco della radice di C e
Post by Emiliano
in realtà varia al variare di C?
ovviamente C elevato alla -1/2 dipende da C.
Post by Emiliano
2. Perchè si dovrebbe adottare questo procedimento?
Quale procedimento? Ciao
emiliano.inguscio
2006-06-15 12:58:37 UTC
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Post by El Filibustero
Post by Emiliano
Dopo aver fornito l'espressione per calcolare la distanza
di due punti sul piano iperbolico spiega che se si vuole inserire la
costante di Lambert (C), con C diverso da 1allora si deve moltiplicare
l'espressione per C elevato a -1/2, cioè il reciproco della radice
quadrata di C.
1. -1/2 è solo un modo per indicare il reciproco della radice
si': C elevato alla -1/2 e' il reciproco della radice di C e
Post by Emiliano
in realtà varia al variare di C?
ovviamente C elevato alla -1/2 dipende da C.
Post by Emiliano
2. Perchè si dovrebbe adottare questo procedimento?
Quale procedimento? Ciao
Perchè si dovrebbe moltiplicare l'espressione per il reciproco della
radice quadrata di C? In seguito ho visto un'altra formula: C= -
(1/R^2). C, secondo me dev'essere positivo, quindi il raggio
negativo... perchè - x - =+. Allora il raggio dovrà essere la radice
quadrata di un numero negativo... mi sono ingarbugliato. Devo trovare
un modo per:
A. Capire il significato da dare a C. Per esempio, perchè questa
formula indica come trovare C, se prima è stato detto che era una
costante?
B. Capire perchè importante moltiplicare l'espressione di prima per il
reciproco della radice quadrata.
Poincarè
2006-06-15 14:01:31 UTC
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In seguito ho visto un'altra formula: C= - (1/R^2).
questa è la curvatura costante di una superfice ed è l'inverso del
raggio

Un modo di considerare la curvatura è il seguente, facciamo
l'esempio sulla sfera. Le sezioni normali in un punto P hanno raggio di

curvatura costante, si ha che K = 1/R^2 e questo su tutti i punti di
una sfera di raggio R.

Le superfici a curvatura costante:
- nulla K = 0 possono applicarsi sul piano,
- positiva K>0 (K=1/R^2) sulla sfera di raggio R
- negativa K<0 (K=-1/R^2) si dà solitamente il nome di superficie
pseudosferiche.
Beltrami ha mostrato che la geometria sulla superficie con K<0
coincide, limitatamente a regioni opportune, con la geometria piana
(iperbolica nome dato da Klein) di Lobacevskij-Bolyai, sostituendo alla

parola retta con linea geodetica.


La curvatura (totale) d'una superficie in un punto (Gauss) è il
prodotto delle curvature principali spettanti alle sezioni normali
della superficie che toccano le due tangenti coniugate ortogonali. La
curvatura è invariante per flessioni senza estensione della
superficie; quindi una superficie per cui valga il principio del
movimento delle figure, deve essere a curvatura K costante:
a) K = 0 la superficie è sviluppabile e la sua geometria coincide
(differenzialmente) con quella del piano ordinario,
b) K > 0 la superficie si può applicare sopra una superficie sferica e

porge così la geometria del piano riemanniano(ellittico),
c) K < 0 si ottiene una famiglia di superfici dette pseudosferiche su
cui vale (differenzialmente) la geometria del piano di Lobacewskij


Forse è il caso che espliciti tutta la formula, in questo modo
possiamo aiutarti

Ciao
Poincarè

C, secondo me dev'essere positivo, quindi il raggio
negativo... perchè - x - =+. Allora il raggio dovrà essere la radice
quadrata di un numero negativo... mi sono ingarbugliato. Devo trovare
A. Capire il significato da dare a C. Per esempio, perchè questa
formula indica come trovare C, se prima è stato detto che era una
costante?
B. Capire perchè importante moltiplicare l'espressione di prima per il
reciproco della radice quadrata.
Poincarè
2006-06-15 14:01:35 UTC
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In seguito ho visto un'altra formula: C= - (1/R^2).
questa è la curvatura costante di una superfice ed è l'inverso del
raggio

Un modo di considerare la curvatura è il seguente, facciamo
l'esempio sulla sfera. Le sezioni normali in un punto P hanno raggio di

curvatura costante, si ha che K = 1/R^2 e questo su tutti i punti di
una sfera di raggio R.

Le superfici a curvatura costante:
- nulla K = 0 possono applicarsi sul piano,
- positiva K>0 (K=1/R^2) sulla sfera di raggio R
- negativa K<0 (K=-1/R^2) si dà solitamente il nome di superficie
pseudosferiche.
Beltrami ha mostrato che la geometria sulla superficie con K<0
coincide, limitatamente a regioni opportune, con la geometria piana
(iperbolica nome dato da Klein) di Lobacevskij-Bolyai, sostituendo alla

parola retta con linea geodetica.


La curvatura (totale) d'una superficie in un punto (Gauss) è il
prodotto delle curvature principali spettanti alle sezioni normali
della superficie che toccano le due tangenti coniugate ortogonali. La
curvatura è invariante per flessioni senza estensione della
superficie; quindi una superficie per cui valga il principio del
movimento delle figure, deve essere a curvatura K costante:
a) K = 0 la superficie è sviluppabile e la sua geometria coincide
(differenzialmente) con quella del piano ordinario,
b) K > 0 la superficie si può applicare sopra una superficie sferica e

porge così la geometria del piano riemanniano(ellittico),
c) K < 0 si ottiene una famiglia di superfici dette pseudosferiche su
cui vale (differenzialmente) la geometria del piano di Lobacewskij


Forse è il caso che espliciti tutta la formula, in questo modo
possiamo aiutarti

Ciao
Poincarè

C, secondo me dev'essere positivo, quindi il raggio
negativo... perchè - x - =+. Allora il raggio dovrà essere la radice
quadrata di un numero negativo... mi sono ingarbugliato. Devo trovare
A. Capire il significato da dare a C. Per esempio, perchè questa
formula indica come trovare C, se prima è stato detto che era una
costante?
B. Capire perchè importante moltiplicare l'espressione di prima per il
reciproco della radice quadrata.
emiliano.inguscio
2006-06-15 15:52:33 UTC
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Post by Poincarè
In seguito ho visto un'altra formula: C= - (1/R^2).
questa è la curvatura costante di una superfice ed è l'inverso del
raggio
Un modo di considerare la curvatura è il seguente, facciamo
l'esempio sulla sfera. Le sezioni normali in un punto P hanno raggio di
curvatura costante, si ha che K = 1/R^2 e questo su tutti i punti di
una sfera di raggio R.
- nulla K = 0 possono applicarsi sul piano,
- positiva K>0 (K=1/R^2) sulla sfera di raggio R
- negativa K<0 (K=-1/R^2) si dà solitamente il nome di superficie
pseudosferiche.
Beltrami ha mostrato che la geometria sulla superficie con K<0
coincide, limitatamente a regioni opportune, con la geometria piana
(iperbolica nome dato da Klein) di Lobacevskij-Bolyai, sostituendo alla
parola retta con linea geodetica.
La curvatura (totale) d'una superficie in un punto (Gauss) è il
prodotto delle curvature principali spettanti alle sezioni normali
della superficie che toccano le due tangenti coniugate ortogonali. La
curvatura è invariante per flessioni senza estensione della
superficie; quindi una superficie per cui valga il principio del
a) K = 0 la superficie è sviluppabile e la sua geometria coincide
(differenzialmente) con quella del piano ordinario,
b) K > 0 la superficie si può applicare sopra una superficie sferica e
porge così la geometria del piano riemanniano(ellittico),
c) K < 0 si ottiene una famiglia di superfici dette pseudosferiche su
cui vale (differenzialmente) la geometria del piano di Lobacewskij
Forse è il caso che espliciti tutta la formula, in questo modo
possiamo aiutarti
Ciao
Poincarè
C, secondo me dev'essere positivo, quindi il raggio
negativo... perchè - x - =+. Allora il raggio dovrà essere la radice
quadrata di un numero negativo... mi sono ingarbugliato. Devo trovare
A. Capire il significato da dare a C. Per esempio, perchè questa
formula indica come trovare C, se prima è stato detto che era una
costante?
B. Capire perchè importante moltiplicare l'espressione di prima per il
reciproco della radice quadrata.
Leggendo "la strada che porta alla realtà" di Penrose mi sono
imbattuto nel capitolo che tratta la geometria iperbolica... all'inizio
chiarisce come si ricava l'area di un triangolo nella rappresentazione
conforme secondo Lambert 180° - (alfa + beta + gamma) = AC, dove C è
una costante (per dare una scala di riferimento) a cui si può
attribuire valore 1. Ma quando spiega come individuare la distanza fra
due punti sul piano iperbolico: log (ac x bd)/(ab x cd)... dice che
per inserire la costante C occorre moltiplicare l'espressione per
C^-1/2: PERCHE'? Poi, parlando degli aspetti storici ritorna sulla
formula di Lambert introducendo quella di Hariot per calcolare aree di
triangoli formati da archi di centro massimo: A=
R^2(alfa+beta+gamma-180°) e dice che per ritrovare la formula di
Lambert occorre porre C=-1/R^2. PERCHE'?
Tetis
2006-06-15 18:50:11 UTC
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Il 15 Giu 2006, 17:52, "emiliano.inguscio" <***@virgilio.it>
ha scritto:
Spero di poter essere utile.
Post by emiliano.inguscio
Leggendo "la strada che porta alla realtà" di Penrose mi sono
imbattuto nel capitolo che tratta la geometria iperbolica... all'inizio
chiarisce come si ricava l'area di un triangolo nella rappresentazione
conforme secondo Lambert 180° - (alfa + beta + gamma) = AC, dove C è
una costante (per dare una scala di riferimento) a cui si può
attribuire valore 1.
La formula che dici è citata qui:

http://en.wikipedia.org/wiki/Johann_Heinrich_Lambert

Il contesto è quello remoto della geometria di superfici
qualsiasi purchè approssimativamente piatte ovvero
trattasi di geodesia.

In seguito si è scoperto che
secondo che consideriamo il modello di geometria iperbolica di
Lobachevskij, il modello di geometria piana (classica euclidea)
o di geometria sferica notiamo che la differenza
fra 180 e la somma degli angoli interni di un triangolo è sempre
proporzionale all'area del triangolo. Il contesto è allora diventato
quello più ampio, rispetto al contesto a cui si riferisce Lambert
(che ha validità solo in piccole porzioni di spazio), di geometrie
a curvatura costante. Lambert conosceva un esempio di questa
geometria: quello della geometria sferica ed aveva introdotto
un altro esempio, da quel che imparo da te che riporti Penrose.

Non è affatto semplice, anzi direi che è
impossibile (Beltrami ha dimostrato che uno spazio a curvatura
costante negativa immerso in tre dimensioni giunge ad una singolarità),
visualizzare uno spazio infinito a curvatura costante negativa,
tuttavia se ne può fare la geometria differenziale e lo spunto a costruire
questi modelli sembra che sia
proprio dovuto a Lambert, ma il merito di avere fornito modelli
ibridi (geometrico analitici) di spazi a curvatura costante negativa
è da dividere fra Lobacevskij Boljia Gauss Beltrami e Klein

Si parla brevemente oggi di modelli sferici, iperbolici e piani
con riferimento a queste geometrie in cui è possibile pensare,
come nel comune spazio euclideo a movimenti di traslazione che
conservano la lunghezza dei lati e degli angoli. Trasformazioni di
congruenza. I metodi della geometria differenziale hanno permesso
di definire una nozione di curvatura intrinseca in relazione a quella
che si chiama prima forma fondamentale, il modello di Lobacevskij,
pure se non è visualizzabile ha allora una curvatura intrinseca
negativa.

Per la geometria sferica
la curvatura intrinseca è positiva, per la geometria piana la
curvatura intrinseca è nulla. Le superfici di Beltrami sono
porzioni di spazio in cui la nozione di curvatura intrinseca può
essere riferita alla solida nozione di cerchio osculatore massimo
e minimo. La curvatura di Gauss è il prodotto dei raggi presi con
segno. Se i raggi dei cerchi osculatori sono orientati nello stesso
verso il segno è - x - = + = + x + se sono orientati in versi opposti
il segno è - x + = - = + x - . Si parla di curvatura gaussiana anche
con riferimento alle coordinate conformi sul piano complesso.
Ma qui ci avventuriamo nel mondo dell'analisi complessa. E'
in questo ambito che le tre nozioni dovrebbero trovare coerenza.

Si trovano molti
esercizi sul libro di Dubrovin Fomenko ... geometria contemporanea,
ma ho appresso da Poincaré (il nostro amico matematico che
legge i libri più belli) che queste nozioni possono essere studiati
anche nel contesto storico in cui si sono presentate che è quello
Post by emiliano.inguscio
Ma quando spiega come individuare la distanza fra
due punti sul piano iperbolico: log (ac x bd)/(ab x cd)... dice che
per inserire la costante C occorre moltiplicare l'espressione per
C^-1/2: PERCHE'?
Non ho ancora capito perchè, ma ci sto pensando. In particolare
non ho capito se esiste un modello geometrico che illustra se è
possibile passare con "continuità" dalla geometria sferica, alla
geometria piana, alla geometria iperbolica notando che l'argomento
del logaritmo è prima positivo, poi tende ad infinito, quindi riparte da
meno infinito. In tal caso il logaritmo di -1 conterrebbe l'unità
immaginaria
che dovrebbe andare a compensare la radice quadrata della costante
di lambert. Infatti ln(-1) = i \pi (nella prima delle determinazioni del
logaritmo)
mentre \sqrt(-1) = i. Non sono sicuro della validità didattica di questa
mezza idea, ma spero di esprimerti solidarietà.

Poi, parlando degli aspetti storici ritorna sulla
Post by emiliano.inguscio
formula di Lambert introducendo quella di Hariot per calcolare aree di
triangoli formati da archi di centro massimo: A=
R^2(alfa+beta+gamma-180°) e dice che per ritrovare la formula di
Lambert occorre porre C=-1/R^2. PERCHE'?
Effettivamente se chiami k la curvatura: la formula di Lambert e quella
di Hariot, nonchè quella della geometria piana prendono una forma
unificata (\pi - alfa - beta - gamma)=-k A. Infatti la sfera ha curvatura k
= 1/R^2
mentre c'e' un parametro analogo al raggio per le geometrie iperboliche
in modo che k = - 1/R^2. Il piano ha curvatura zero e dunque riottieni il
teorema che la somma degli angoli interni di un triangolo piano è uguale
ad un angolo piatto. In tal senso C=-k è la costante di Lambert inizialmente
introdotta per triangoli "piccoli" disegnati su una superficie a forma di
sella.

E' probabile che Penrose abbia in mente un quadretto in cui tutti questi
frammenti storici si ricompongono in un quadro unitario, ma occorre
pazienza e studio autonomo per comprendere l'evoluzione di queste
idee sparse nello spazio e nel tempo. Altro che posso aggiungere è
che il contesto storico originale a cui Lambert e Gauss fanno riferimento
quando parlano di rappresentazioni conformi è quello della geografia,
la proiezione di Lambert è una proiezione che conserva gli angoli.
Quando oggi senti un fisico che parla di coordinate conformi fa
riferimento all'estensione, dovuta inizialmente a Gauss della nozione
di proiezione di Lambert al caso di trasformazioni conformi (ovvero
che conservano gli angoli) sul piano complesso, oppure alla più
generale nozione di trasformazione che conserva gli angoli, introdotta
da Weyl nello studio della relatività generale.


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
emiliano.inguscio
2006-06-16 07:19:28 UTC
Permalink
Post by Tetis
Spero di poter essere utile.
Post by emiliano.inguscio
Leggendo "la strada che porta alla realtà" di Penrose mi sono
imbattuto nel capitolo che tratta la geometria iperbolica... all'inizio
chiarisce come si ricava l'area di un triangolo nella rappresentazione
conforme secondo Lambert 180° - (alfa + beta + gamma) = AC, dove C è
una costante (per dare una scala di riferimento) a cui si può
attribuire valore 1.
http://en.wikipedia.org/wiki/Johann_Heinrich_Lambert
Il contesto è quello remoto della geometria di superfici
qualsiasi purchè approssimativamente piatte ovvero
trattasi di geodesia.
In seguito si è scoperto che
secondo che consideriamo il modello di geometria iperbolica di
Lobachevskij, il modello di geometria piana (classica euclidea)
o di geometria sferica notiamo che la differenza
fra 180 e la somma degli angoli interni di un triangolo è sempre
proporzionale all'area del triangolo. Il contesto è allora diventato
quello più ampio, rispetto al contesto a cui si riferisce Lambert
(che ha validità solo in piccole porzioni di spazio), di geometrie
a curvatura costante. Lambert conosceva un esempio di questa
geometria: quello della geometria sferica ed aveva introdotto
un altro esempio, da quel che imparo da te che riporti Penrose.
Non è affatto semplice, anzi direi che è
impossibile (Beltrami ha dimostrato che uno spazio a curvatura
costante negativa immerso in tre dimensioni giunge ad una singolarità),
visualizzare uno spazio infinito a curvatura costante negativa,
tuttavia se ne può fare la geometria differenziale e lo spunto a costruire
questi modelli sembra che sia
proprio dovuto a Lambert, ma il merito di avere fornito modelli
ibridi (geometrico analitici) di spazi a curvatura costante negativa
è da dividere fra Lobacevskij Boljia Gauss Beltrami e Klein
Si parla brevemente oggi di modelli sferici, iperbolici e piani
con riferimento a queste geometrie in cui è possibile pensare,
come nel comune spazio euclideo a movimenti di traslazione che
conservano la lunghezza dei lati e degli angoli. Trasformazioni di
congruenza. I metodi della geometria differenziale hanno permesso
di definire una nozione di curvatura intrinseca in relazione a quella
che si chiama prima forma fondamentale, il modello di Lobacevskij,
pure se non è visualizzabile ha allora una curvatura intrinseca
negativa.
Per la geometria sferica
la curvatura intrinseca è positiva, per la geometria piana la
curvatura intrinseca è nulla. Le superfici di Beltrami sono
porzioni di spazio in cui la nozione di curvatura intrinseca può
essere riferita alla solida nozione di cerchio osculatore massimo
e minimo. La curvatura di Gauss è il prodotto dei raggi presi con
segno. Se i raggi dei cerchi osculatori sono orientati nello stesso
verso il segno è - x - = + = + x + se sono orientati in versi opposti
il segno è - x + = - = + x - . Si parla di curvatura gaussiana anche
con riferimento alle coordinate conformi sul piano complesso.
Ma qui ci avventuriamo nel mondo dell'analisi complessa. E'
in questo ambito che le tre nozioni dovrebbero trovare coerenza.
Si trovano molti
esercizi sul libro di Dubrovin Fomenko ... geometria contemporanea,
ma ho appresso da Poincaré (il nostro amico matematico che
legge i libri più belli) che queste nozioni possono essere studiati
anche nel contesto storico in cui si sono presentate che è quello
Post by emiliano.inguscio
Ma quando spiega come individuare la distanza fra
due punti sul piano iperbolico: log (ac x bd)/(ab x cd)... dice che
per inserire la costante C occorre moltiplicare l'espressione per
C^-1/2: PERCHE'?
Non ho ancora capito perchè, ma ci sto pensando. In particolare
non ho capito se esiste un modello geometrico che illustra se è
possibile passare con "continuità" dalla geometria sferica, alla
geometria piana, alla geometria iperbolica notando che l'argomento
del logaritmo è prima positivo, poi tende ad infinito, quindi riparte da
meno infinito. In tal caso il logaritmo di -1 conterrebbe l'unità
immaginaria
che dovrebbe andare a compensare la radice quadrata della costante
di lambert. Infatti ln(-1) = i \pi (nella prima delle determinazioni del
logaritmo)
mentre \sqrt(-1) = i. Non sono sicuro della validità didattica di questa
mezza idea, ma spero di esprimerti solidarietà.
Poi, parlando degli aspetti storici ritorna sulla
Post by emiliano.inguscio
formula di Lambert introducendo quella di Hariot per calcolare aree di
triangoli formati da archi di centro massimo: A=
R^2(alfa+beta+gamma-180°) e dice che per ritrovare la formula di
Lambert occorre porre C=-1/R^2. PERCHE'?
Effettivamente se chiami k la curvatura: la formula di Lambert e quella
di Hariot, nonchè quella della geometria piana prendono una forma
unificata (\pi - alfa - beta - gamma)=-k A. Infatti la sfera ha curvatura k
= 1/R^2
mentre c'e' un parametro analogo al raggio per le geometrie iperboliche
in modo che k = - 1/R^2. Il piano ha curvatura zero e dunque riottieni il
teorema che la somma degli angoli interni di un triangolo piano è uguale
ad un angolo piatto. In tal senso C=-k è la costante di Lambert inizialmente
introdotta per triangoli "piccoli" disegnati su una superficie a forma di
sella.
E' probabile che Penrose abbia in mente un quadretto in cui tutti questi
frammenti storici si ricompongono in un quadro unitario, ma occorre
pazienza e studio autonomo per comprendere l'evoluzione di queste
idee sparse nello spazio e nel tempo. Altro che posso aggiungere è
che il contesto storico originale a cui Lambert e Gauss fanno riferimento
quando parlano di rappresentazioni conformi è quello della geografia,
la proiezione di Lambert è una proiezione che conserva gli angoli.
Quando oggi senti un fisico che parla di coordinate conformi fa
riferimento all'estensione, dovuta inizialmente a Gauss della nozione
di proiezione di Lambert al caso di trasformazioni conformi (ovvero
che conservano gli angoli) sul piano complesso, oppure alla più
generale nozione di trasformazione che conserva gli angoli, introdotta
da Weyl nello studio della relatività generale.
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Grazie, se mi potessi indicare un libro che tratta di queste cosucce te
ne sarei grato.
Tetis
2006-06-16 11:49:01 UTC
Permalink
Il 16 Giu 2006, 09:19, "emiliano.inguscio" <***@virgilio.it>
ha scritto:
Anzitutto un invito: quando si risponde ad un e-mail è buona norma
imparare a quotare. http://lipas.uwasa.fi/~ts/http/quote.html
io so cosa ho scritto in linea generale, quindi se richiami,
con una semplice frase, o con un brano breve quello che
ho scritto e poi aggiungi la domanda o il commento agevoli
la lettura. Se invece scrivi la tua risposta alla fine della lettera
l'effetto che produci sull'interlocutore è duplice: primo che non
sei interessato ai dettagli di contenuto, secondo che devo
sottopormi ad un mezzo minuto di mouse clickato per iniziare a
leggere quello che mi stai rispondendo.
Post by emiliano.inguscio
Grazie, se mi potessi indicare un libro che tratta di queste cosucce te
ne sarei grato.
Se sei agli esordi: Che cos'è la matematica? di Robbins,
dove troverai moltissimi esempi ed esercizi sugli argomenti
dei primi capitoli del volume di Penrose, ma non necessariamente
tutte le questioni di geometria non euclidea, purtroppo.

Ad un livello un pochino più avanzato "Geometria intuitiva" di
Hilbert e Cohn Vossen.

Poi ti servirebbe qualche rudimento di analisi fino alle funzioni
di più variabili, e qualcosa di analisi complessa. Vanno bene
alcuni libri universitari o un buono studio dei libri degli ultimi anni
di liceo ed un eserciziario ricco come quello di Demidovich. Con
questa base puoi pensare di cominciare ad affrontare la lettura
dei libri di Dubrovin Fomenko... ma non capirai tutto.


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
emiliano.inguscio
2006-06-16 12:25:50 UTC
Permalink
Post by Tetis
Anzitutto un invito: quando si risponde ad un e-mail è buona norma
imparare a quotare. http://lipas.uwasa.fi/~ts/http/quote.html
io so cosa ho scritto in linea generale, quindi se richiami,
con una semplice frase, o con un brano breve quello che
ho scritto e poi aggiungi la domanda o il commento agevoli
la lettura. Se invece scrivi la tua risposta alla fine della lettera
l'effetto che produci sull'interlocutore è duplice: primo che non
sei interessato ai dettagli di contenuto, secondo che devo
sottopormi ad un mezzo minuto di mouse clickato per iniziare a
leggere quello che mi stai rispondendo.
Post by emiliano.inguscio
Grazie, se mi potessi indicare un libro che tratta di queste cosucce te
ne sarei grato.
Se sei agli esordi: Che cos'è la matematica? di Robbins,
dove troverai moltissimi esempi ed esercizi sugli argomenti
dei primi capitoli del volume di Penrose, ma non necessariamente
tutte le questioni di geometria non euclidea, purtroppo.
Ad un livello un pochino più avanzato "Geometria intuitiva" di
Hilbert e Cohn Vossen.
Poi ti servirebbe qualche rudimento di analisi fino alle funzioni
di più variabili, e qualcosa di analisi complessa. Vanno bene
alcuni libri universitari o un buono studio dei libri degli ultimi anni
di liceo ed un eserciziario ricco come quello di Demidovich. Con
questa base puoi pensare di cominciare ad affrontare la lettura
dei libri di Dubrovin Fomenko... ma non capirai tutto.
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Grazie, io ho 16 anni, frequento il liceo classico, ma mi affascinano
fisica e matematica... ;) grazie per i consigli...
Tetis
2006-06-16 13:49:54 UTC
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Post by emiliano.inguscio
Post by Tetis
Il 16 Giu 2006, 09:19, "emiliano.inguscio"
Anzitutto un invito: quando si risponde ad un e-mail è buona norma
imparare a quotare. http://lipas.uwasa.fi/~ts/http/quote.html
io so cosa ho scritto in linea generale, quindi se richiami,
con una semplice frase, o con un brano breve quello che
ho scritto e poi aggiungi la domanda o il commento agevoli
la lettura. Se invece scrivi la tua risposta alla fine della lettera
l'effetto che produci sull'interlocutore è duplice: primo che non
sei interessato ai dettagli di contenuto, secondo che devo
sottopormi ad un mezzo minuto di mouse clickato per iniziare a
leggere quello che mi stai rispondendo.
Post by emiliano.inguscio
Grazie, se mi potessi indicare un libro che tratta di queste cosucce te
ne sarei grato.
Se sei agli esordi: Che cos'è la matematica? di Robbins,
dove troverai moltissimi esempi ed esercizi sugli argomenti
dei primi capitoli del volume di Penrose, ma non necessariamente
tutte le questioni di geometria non euclidea, purtroppo.
Ad un livello un pochino più avanzato "Geometria intuitiva" di
Hilbert e Cohn Vossen.
Poi ti servirebbe qualche rudimento di analisi fino alle funzioni
di più variabili, e qualcosa di analisi complessa. Vanno bene
alcuni libri universitari o un buono studio dei libri degli ultimi anni
di liceo ed un eserciziario ricco come quello di Demidovich. Con
questa base puoi pensare di cominciare ad affrontare la lettura
dei libri di Dubrovin Fomenko... ma non capirai tutto.
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Grazie, io ho 16 anni, frequento il liceo classico, ma mi affascinano
fisica e matematica... ;) grazie per i consigli...
Hai disatteso subito il primo consiglio di imparare a quotare :-)
noto... Hai tempo per impararne di cose, vista l'età. Il libro di Robbins
dovrebbe essere molto istruttivo, non so se esiste qualcosa pari livello
più aggiornato, magari se trovi qualcosa in libreria e vuoi dei consigli
fatti sentire. Sempre se, poi, ti trovi in una libreria
dai un'occhiata anche a quei bruttissimi libri tipo: atlante di matematica,
è un libercolo in cui puoi trovare per lo meno il lessico che usano
i matematici però fatti sentire prima e dicci il titolo, ce ne sono vari
e non tutti sono ben scritti.

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El Filibustero
2006-06-15 17:59:53 UTC
Permalink
Post by emiliano.inguscio
Perchè si dovrebbe moltiplicare l'espressione per il reciproco della
radice quadrata di C? In seguito ho visto un'altra formula: C= -
(1/R^2). C, secondo me dev'essere positivo, quindi il raggio
negativo... perchè - x - =+. Allora il raggio dovrà essere la radice
quadrata di un numero negativo... mi sono ingarbugliato. Devo trovare
A. Capire il significato da dare a C. Per esempio, perchè questa
formula indica come trovare C, se prima è stato detto che era una
costante?
C non e' una costante: e' un parametro che dipende dalle
caratteristiche geometriche della superficie su cui si considerano i
triangoli. Nel semplice caso di una sfera di raggio R, la formula di
Hariot e' appunto R^2(alpha+beta+gamma-pi). Infatti la superficie di
triangolo sferico T su una data sfera dipende solo dai suoi angoli, ma
se si considera un'altra sfera con raggio diverso ovviamente anche
l'area di un triangolo simile a T sara' diversa: precisamente sara'
proporzionale al quadrato del raggio della sfera. Analogamente, su una
data pseudosfera l'area dei triangoli geodetici dipendera' solo dagli
angoli, ma in generale sara' proporzionale al quadrato dello
pseudoraggio R secondo la formula R^2(pi-alpha-beta-gamma). Ciao
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