Post by DaletPost by Enrico GregorioLa definizione di prodotto vettoriale (o prodotto esterno) sfrutta
in modo molto pesante il fatto che in dimensione 3 l'algebra esterna
è fatta di "pezzi" di dimensioni 1, 3, 3, 1.
Scusa Enrico ma - forse in altro contesto - il prodotto
vettoriale e il prodotto esterno non sono la stessa cosa,
il primo infatti, cioe' l'ordinario prodotto vettoriale, e'
definito in 3 dimensioni e coincide con il vettore aggiunto
u esterno v = *(u vettor v), ti risulta?
(*() e' ovviamente l'aggiunto)
Credo che prima di tutto occorra capire di che cosa si sta parlando.
L'aggiunto in che senso, per esempio? Ma penso che stiamo dicendo
le stesse cose con due linguaggi diversi.
Nel messaggio precedente usavo il simbolo "x" per indicare il prodotto
nell'algebra esterna, ma anche per indicare il prodotto vettoriale:
i conti si fanno nell'algebra esterna, ma poi per avere il prodotto
vettoriale al posto di jxk si scrive i, di kxi si scrive j e di
ixj si scrive k.
In altre parole ho definito l'operazione di prodotto vettoriale
usando le relazioni
v x w = -w x v (per ogni v e w), j x k = i, k x i = j, i x j = k
Il fatto che tutto funzioni discende dall'aver usato un ben
definito isomorfismo tra R^3 e "x^2 R^3" (cioè il terzo pezzo
dell'algebra esterna, quello generato dai prodotti di due vettori).
I fisici osservano che ciò che si ottiene non è proprio un vettore
(con il loro linguaggio, naturalmente), perché non obbedisce alle
leggi di trasformazione rispetto a basi qualsiasi e, infatti,
il prodotto vettoriale diventa l'opposto se si usa una base orientata
in modo diverso da quella di partenza.
Non ci sarebbe dipendenza dall'orientamento se il prodotto vettoriale
v x w è visto nello spazio vettoriale "giusto", ma per le esigenze
della fisica (almeno a livello elementare) questo non serve.
È ovviamente possibile vedere il tutto come una dualità di spazi
vettoriali: ciò che fai tu è infatti identificare la base
{jxk, kxi, ixj} di "x^2 R^3" con la base duale di {i,j,k} nel
duale di R^3.
Ciao
Enrico