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Post by Gianfrancoad esempio la funzione sign(x) rispetta la seconda ipotesi,
relativamente
Post by Gianfrancoad un intorno dell'origine ma non la prima per cui anche se passa da
valori negativi a valori positivi non si annulla mai.
Mi pare che sign(0)=0, o sbaglio? :-)
L'intenzione era buona, l'esempio va quasi bene... magari un pochino
ritoccato :-)
Gabry (e la pignoleria) :-)
Si sign(0)=0
Comunque sign(x)+1/2 oppure 2H-1 funzionano come
esempi, H(t) è la funzione di Heaviside. Vale zero
per t non positivi ed 1 per t positivi. t perchè
era usata originariamente, ed ancora oggi, per
imporre che un segnale fosse ricevuto dopo il
tempo zero e non prima. A dir la verità se uno
la scrive come limite debole della trasformata di Fourier,
se stava cercando la funzione di Heaviside alla
fine trova una funzione che non è definita in zero.
Ed è perciò che spesso viene taciuto cosa succede in zero.
E si fa ricorso al valore principale dell'integrale
\fract [exp(i \omega t) \omega] : exp(i om t)/om
che per t uguale a zero addirittura non converge,
ma se lo vedi come limite opportuno al crescere
dell'intervallo considerato, in t=0 vale
proprio zero. Infatti un teorema garantisce
che la serie di Fourier di una funzione regolare a tratti
su intervallo converge puntualmente alla funzione in tutti
gli intervalli di continuità ed al valore medio fra i limiti
destro e sinistro della funzione nei punti di discontinuità.
Riguardo all'esercizio di Andrea si può notare, usando il
teorema degli zeri, come suggerisce Gianfranco, che
per valori di k minori di -1 esistono due zeri. Mentre
per valori di k maggiori di -1 non esistono zeri
e se k=1 esiste un solo zero in t=0.
Se k>>1 uno zero, a t negativo, è collocato prossimamente
al valore t = -k. Per valutarlo meglio si costruisce una
ricorsione molto semplice:
t_(n+1) = exp(t_n)-k con k intero. Si sceglie t_0 = -k.
Questa sequenza sarà un'approssimazione per
difetto della soluzione. Per valutare l'altro zero,
quello a t positivi, si impostra un'altra ricorsione:
t_(n+1) = ln [t_n + k]
Si può partire con t_0 = 0. Anche in questo caso
otteniamo un'approssimazione per difetto della soluzione.
Mi piacerebbe esser capace di dimostrare che la soluzione
"algebrica" di questa equazione, ovvero uno sviluppo in
serie della funzione inversa, non ammette espressione in
termini di funzioni razionali di funzione trigonometriche
circolari ed iperboliche, e radicali aritmetici, ma temo di
non essere all'altezza di tale compito. Cioè dimostrare
la "trascendenza" della soluzione trascende le attitudini
che posseggo attualmente, anche se immagino che esistano
dei trattati del tempo di Liouville e del post-Abel
sull'argomento, quanto meno dei tentativi di impostazione,
quando non la soluzione.
Gianmarco e la tranquillità.
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